Contro la censura, l‘isolamento e la dispersione

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Dare voce ai prigionieri politici

Di pari passo con lo sviluppo della crisi capitalistica, le conseguenze sulle condizioni di lavoro della classe operaia nelle metropoli e delle masse oppresse e sfruttate di tutto il mondo e le risposte scaturite in crescendo sotto forma di sommosse, scioperi e resistenza militante sui posti di lavoro, scuole, quartieri e piazze , la classe dirigente ha risposto con la repressione. I prigionieri politici sono stati particolarmente colpiti: isolamento, un regime carcerario differenziato e censura sono solo alcune delle caratteristiche di questa risposta. L'obiettivo è quello di impedire loro di continuare ad essere parte attiva delle lotte di classe e di liberazione, a partire dalla lotta rivoluzionaria in generale e, con le loro esperienze, collaborarne allo sviluppo.

La miglior forma di solidarietà con militanti prigionieri rivoluzionari è quella di sviluppare la lotta rivoluzionaria all'esterno. L'obiettivo di questo sito web è quello di fare in modo che siano parte di questa lotta , partecipando dinamicamente ai dibattiti e alla costruzione della teoria. È una risposta concreta alla censura totale imposta ai militanti prigionieri per un PC p-m. Dal loro arresto (2007), questi prigionieri (come molti altri) sono intervenuti nella dinamica della lotta all'esterno con testi programmatici, l’ultimo dei quali nel settembre 2013 in occasione delle lotte organizzate nelle carceri italiane. Con il loro scritto hanno aperto un dibattito cui non possono ora partecipare perché la censura di Stato proibisce loro ogni contatto politico con il mondo esterno.

La nostra risposta a tutto questo è in ritardo e non si limita a loro: vorremmo pubblicare testi politici di altri prigionieri...

Questa iniziativa è uno dei tanti fronti rivoluzionari e fa parte di un insieme più ampio.