“FINE A SE STESSA E’ SOLO LA RIVOLUZIONE”

INTERVISTA A DUE MEMBRI, IN LIBERTA’ PROVVISORIA, DELL’ORGANIZZAZIONE “LOTTA RIVOLUZIONARIA”

[Da  INTERNATIONALE DEBATTE n° 7, 1° Maggio 2012-11-05]

“Lotta Rivoluzionaria” durante gli ultimi dieci anni era l’organizzazione di guerriglia rivoluzionaria più forte in Grecia: con attentati dinamitardi, con attacchi con armi da fuoco e granate contro le caserme di polizia, l’esplosione di 150 kg. di esplosivo alla Borsa di Atene, l’attacco con un razzo RPG all’ambasciata USA, ecc.
Nell’aprile 2010  ci fu un’operazione di polizia contro l’organizzazione. Da inizio ottobre 2011 è sotto processo davanti alla giustizia di classe. Tre dei sei accusati rivendicano apertamente la propria appartenenza all’organizzazione e conducono in suo nome un processo politico.
Nel loro “Appello internazionale alla solidarietà” per il processo, scrivono: “Con la nostra attività diretta contro lo Stato e il capitale, abbiamo difeso e contribuito con le parole e con l’azione alla causa dell’abbattimento del capitale e dello Stato in favore della rivoluzione sociale. Per una società senza Stato o dominio, per una società comunale e comunista, dove le funzioni e la direzione sociale, politica ed economica siano in mano alle assemblee e ai consigli popolari…”
“…Vogliamo che il nostro processo diventi una tribuna politica al fine di sostenere pubblicamente queste tesi politiche e sia percepito come un momento della lotta per la libertà nella storia… Inoltre vorremmo dimostrare quanto sia viva ed attuale la lotta armata, nonostante i colpi dello Stato, e quanto sia necessaria per portare avanti il processo rivoluzionario ai tempi nostri…” (1)

Con Pola Roupa e Nikos Maziotis, due membri prigionieri ma temporaneamente liberi dell’organizzazione, abbiamo fatto un’intervista video che pubblichiamo un questo numero. Può essere richiesto il relativo DVD.



Pola Roupa:
Buona sera alle compagne e ai compagni dell’iniziativa. Siamo i membri del gruppo “Lotta Rivoluzionaria” Nikos Maziotis e Pola Roupa, temporaneamente non siamo agli arresti per il decorso dei termini massimi di 18 mesi di carcerazione preventiva  vigenti in Grecia. Pensiamo che questa iniziativa e ogni altra del genere favoriscano la solidarietà internazionale, così come l’incremento dei rapporti fra rivoluzionari a livello mondiale. Azioni come queste supportano l’internazionalizzazione del progetto rivoluzionario, che è la cosa più importante per noi.

D: Qual’è la vostra storia rispetto a quella della vostra organizzazione? Come siete giunti a riconoscere la necessità di costruire un progetto rivoluzionario?

Pola Roupa: La storia che precede “Lotta Rivoluzionaria” è immediatamente collegata con il nostro passato politico come anarchici. Eravamo, siamo e saremo anarchici anche in futuro. Per molti anni facevamo parte del movimento anarchico, prima di iniziare il gruppo “Lotta Rivoluzionaria”. Perciò il nostro retroterra è nella storia lunga e internazionale del movimento anarchico.
La fondazione di “Lotta Rivoluzionaria” si basava sul riconoscimento della necessità di un’organizzazione rivoluzionaria armata che fissi una pratica di resistenza continua. Un’organizzazione capace di intervento politico. Per questo scopo ritenevamo importante la caratterizzazione del progetto rivoluzionario con le azioni armate/militanti così come la sua socializzazione (2) nel modo più efficace possibile. Queste necessità le riteniamo molto importanti in quanto la socializzazione del progetto rivoluzionario e del contrattacco proletario armato rappresenta un processo che dura da un anno e che non può basarsi solo su condizioni sociali oggettive o su un’insurrezione generale, senza che prima in un quadro sociale più generale non si sia prodotto un processo di maturazione politica. Perciò “Lotta Rivoluzionaria” inizialmente secondo noi aveva questa missione.
Un’altra ragione per la fondazione era l’intensa repressione dello Stato in quel periodo, così come la messa in mostra del predominio dello Stato con arresti spettacolari dei membri del Gruppo Rivoluzionario “17 novembre” (3) e di “ELA” (4). La risposta che eravamo praticamente sollecitati a dare in questa situazione era importante, poiché con la fondazione di “Lotta Rivoluzionaria” si riusciva a frantumare la propaganda dello Stato sulla fine della resistenza armata (5) in Grecia. “Lotta Rivoluzionaria” fu la risposta.
LR inoltre ha anche dato delle risposte a quelle voci, di varie tendenze politiche, che volevano bollare la lotta armata come vicolo cieco, inefficace ed assurda.
Questo attacco repressivo, come parte di una politica repressiva più generale e della “guerra internazionale contro il terrorismo”, era in quel periodo particolarmente percepibile in Grecia, poiché fervevano i preparativi per i giochi olimpici di Atene 2004 e quindi un ulteriore motivo per giustificare la repressione.

Nikos Maziotis: Per comprendere la storia di LR devono essere prese in considerazione le condizioni sociali, politiche ed economiche nelle quali si dispiegò l’azione dell’organizzazione. All’inizio del 21° secolo, quando nel 2003 fu fondata LR, era in piena attuazione la guerra al terrorismo che, dopo gli attentati del 2001 a New York e Washington, dagli Usa debordava in Europa. Nello stesso tempo si era nel processo di compimento della globalizzazione alla quale la Grecia si allineava con le riforme e gli aggiustamenti neoliberali. Rispetto a tutto ciò rispondeva l’organizzazione.
Per noi sia la lotta contro il terrorismo sia la dittatura dei mercati corrispondevano alle caratteristiche tipiche della fase di allora della globalizzazione. Si potrebbero tracciare due fasi dell’azione dell’organizzazione. Dal 2003 al 2007 l’azione si concentrò sulla resistenza contro la “lotta al terrorismo” e contro le riforme neoliberali. Dal 2007 fino al nostro arresto, nel 2010, venne in primo piano l’intervento contro la crisi economica che dal 2008 aveva scosso la Grecia.
Nella prima fase l’organizzazione prese di mira i processi giudiziari contro l’organizzazione “17 Novembre”. Furono colpiti una caserma di polizia, il Ministero per il lavoro e l’economia. L’attentato contro il Ministero per il lavoro fu eseguito nel contesto di un progetto legislativo antiproletario  dell’allora Ministro per il lavoro, che fra l’altro prevedeva l’abrogazione della giornata lavorativa di 8 ore. Inoltre s’intendeva facilitare i licenziamenti ai padroni. Un secondo attentato contro il Ministero per l’economia fu una risposta all’allora governo Karamanlis (6) ed al suo progetto di riduzione del bilancio nella spesa pubblica, applicazione devastante di allora del pensiero neoliberale. Dopo ci fu l’attacco all’allora Ministro per l’ordine pubblico Boulgarakis nel 2006. Questi era in carica quando la violenza poliziesca e la repressione raggiunsero nuove dimensioni concomitanti con i giochi olimpici 2004. Che si esprimeva come violenza contro gli immigrati, per esempio con le torture di polizia contro gli immigrati illegali afgani. In questo periodo si dispiegò anche un regime di sorveglianza con l’installazione di 500 telecamere in tutta Atene. Inoltre gli arresti di cittadini pakistani in Grecia su ordine delle autorità britanniche, dopo certi eventi nel 2005, provocarono dei tumulti, così come il cosiddetto scandalo delle intercettazioni (7), collegato alle misure di sicurezza per i giochi olimpici ed eseguito su ordine dell’ambasciata e del governo USA. Come risposta a tutti questi eventi, che si svolsero sotto la direzione di questo ministro, l’organizzazione decise di attaccarlo.
Come attacco simbolico del gruppo può essere considerato quello del gennaio 2007 all’ambasciata USA di Atene. Gli USA erano il centro motore per l’affermazione delle leggi antiterrorismo anche in Grecia nel 2001 e 2004. Gli USA erano al comando anche nell’affare delle intercettazioni. Queste continuarono anche un anno dopo i giochi olimpici. Gli USA usarono la Grecia come base per la guerra contro l’Irak nel 2003. Perciò pensiamo che questo sia stato l’intervento simbolico principale per la prima fase della nostra azione come organizzazione. Era un colpo contro gli USA, motore della “guerra contro il terrorismo” che volevano diffondere a livello internazionale.
Seguì un attacco ad una caserma di polizia nel 2007 in una fase di scontri politici con la polizia nel centro di Atene, con manifestazioni contro una riforma dell’istruzione, dell’allora governo Karamanlis. Dopo il 2008 abbiamo adattato la nostra strategia all’incipiente crisi economica mondiale con attacchi al capitale nazionale e internazionale.
Un punto importante: nel periodo iniziale del 21° secolo lottavamo già contro la propaganda e il mito di una Grecia forte e di un’economia greca forte come membro della UE e dell’Unione Monetaria. Gli avvertimenti sul probabile crollo di questo mito, con l’avvento di una crisi, li avevamo resi pubblici già dopo gli attacchi contro il Ministero per il lavoro e per l’economia nel 2005.
Quando la crisi economica colpì la Grecia, progettammo un attacco alla borsa. Questo piano fu abbandonato dopo l’omicidio di Grigoropoulos (8). L’organizzazione decise allora di concentrarsi sugli attacchi alle caserme di polizia, con l’impiego di grandi quantità di esplosivi. Inoltre anche le banche diventarono degli obiettivi, come gli uffici centrali della Citybank.  Attentato fallito, però ne riuscì un altro contro una sede della Citybank. Seguì anche un attentato alla sede di Eurobank, una banca greca molto importante. Settembre 2009, seguì l’ultimo colpo, un attacco alla Borsa.
Sono dell’avviso che noi come organizzazione aveva o già predetto la crisi economica mondiale. Avevamo anche pronosticato che, con la caduta di Nea Dimokratia e l’assunzione del potere da parte del partito Pasok con le elezioni del 2009 (9), sarebbe entrata in vigore una politica, preparata insieme all’UE ed alla Banca Centrale Europea, che oggi è una realtà. Con la firma dei programmi di austerità che equivalgono alla più grande rapina sociale finora mai esistita e al più grande trasferimento di ricchezza, dalla base al vertice della piramide economica, finora attuato.
In una misura molto alta, l’azione dell’’organizzazione oggi si è rivelata come giusta e motivata, anzitutto considerando la crisi finanziaria mondiale.

D: Sullo sfondo vediamo l’immagine di Lambros Fountas. Che cosa ci potete raccontare di lui?

Nikos Maziotis: Lambros Fountas era anarchico, si è mosso molti anni nell’ambito anarchico, come tutti i membri di LR. Prima della sua adesione a LR partecipò a molte lotte del movimento anarchico, a scioperi, manifestazioni e occupazioni. Fece parte di gruppi d’azione che attuavano attacchi dinamitardi. Ci arrestarono insieme anche durante l’occupazione del Politecnico nel 1995, quando la polizia arrestò 500 persone. Lambros Fountas fu assassinato due anni fa nel tentativo di sabotare i piani dell’allora governo per l’apparente salvataggio dell’economia greca. Avevamo, come già detto, pronosticato che la Grecia si sarebbe sottomessa al giogo degli organi economici transnazionali. Lo scontro con la polizia a Dafni (10) il 10 marzo 2010 avvenne durante l’esecuzione del sabotaggio progettato. Per noi lui è un simbolo della nostra lotta contro il capitalismo e per la rivoluzione sociale.


D: Potete dirci qualcosa sui problemi oggettivi e soggettivi che avete incontrato?

Pola Roupa: [...]

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