Riguardo al Nuovo Memorandum e alle Elezioni del 20 settembre

Riguardo al Nuovo Memorandum e alle Elezioni del 20 settembre

Il 3° Memorandum sottoscritto dal governo di SYRIZA segna il completo fallimento del regime di sinistra e delle chimeriche aspirazioni per un capitalismo dal volto più “umano”. Dopo che lo scorso gennaio SIRIZA ha assunto l’incarico di governo, questo sta significare il suo tentativo fallimentare nel gestire la sconfitta dei movimenti sociali popolari nel periodo 2010-2012.  Per chi non ha nutrito illusioni tutto questo periodo, compreso quello dell’adozione del 3° Memorandum, rappresenta semplicemente un periodo d’attesa per la prevista recessione durante il quale, alla campagna di promesse sulla revoca o la rinegoziazione del Memorandum e la parziale cancellazione del debito in parallelo con una politica di sussidio ai poveri, è seguito l’accordo del 20 febbraio che ha ampliato il 2° Memorandum e, in seguito, si è arrivati (malgrado la disapprovazione del 62% dei votanti al referendum del 5 luglio, che hanno respinto le proposte degli istituti di credito) al 3° Memorandum molto peggiore delle misure respinte al referendum.

Nel giro di pochi mesi Syriza ha varcato le sue “linee rosse”, arretrando completamente e accettando le richieste dei creditori a fronte del consenso a un Memorandum molto più brutale di quello approvato dal precedente governo Samaras.

“Prima volta a sinistra” (nota: πρώτε φορά αριστερά- slogan popolare con cui Syriza sostiene di essere il primo governo di sinistra nella storia della Grecia, come se in qualche modo fosse diverso da quello del PASOK) ed è senza precedenti la completa mortificazione della volontà presente nella maggioranza della società, tesa a sbarazzarsi delle politiche legate al Memorandum che la rende serva dei mercati.

“Prima volta a sinistra” e si sono consumati il rifiuto e il tradimento delle aspettative più clamorosi e rapidi che durante tutti i governi precedenti, nella memora politica.

“Prima volta a sinistra” e la Troika, ora chiamata “le istituzioni”, è divenuta ufficialmente quadripartita poiché, a UE, BCE e FMI veri padroni del Paese, si è aggiunto il “Meccanismo Europeo di Stabilità” (ESM) in base al quale il governo SYRIZA ha richiesto nuovi contratti di finanziamento, firmando il 3° Memorandum.

“Prima volta a sinistra” e, con la rapina contro il popolo e i poveri continua l’ulteriore riduzione di salari e pensioni, aumenta l’età pensionabile, la tassazione selvaggia, la rinnovata accettazione della privatizzazione dei beni pubblici. Il regime di sinistra prosegue in modo adeguato la politica di genocidio sociale attuata nel 2010 dal governo Papandreou (la sinistra del PASOK) con l’approvazione del 1° Memorandum, continuata dal governo Samaras con la firma del 2° Memorandum.

I nomi di Tsipras, Varoufakis, Dragasakis, Skourletis, Pappas, Voutsis, Lafazanis si aggiungono all’elenco di politici criminali come Papandreou e Venizelos, Papaconstantinou, Laverdos, Chrisochoidis, Samaras, Mitsotakis, Vroutsis, Giorgiadis e altri che hanno agito come burattini della élite economica internazionale.

Votando il 3° Memorandum, SYRIZA ha in realtà firmato il suo fallimento politico e la propria condanna poiché, per approvare il nuovo accordo con gli istituti di credito, si è basata maggiormente sui voti dei partiti filo-europei all’opposizione, “ND”, “Potami”, “PASOK”, il che ha portato alla scissione di Syriza, costringendo a elezioni anticipate per il 20 settembre. Questi sviluppi stanno a significare l’infamia del parlamentarismo borghese e che il sistema politico è destabilizzato più che mai.

La maggioranza sociale, gli affamati, i poveri, gli indigenti, i disoccupati, i senzatetto, i lavoratori e i giovani non hanno nulla da aspettarsi anche da queste elezioni. Come ho detto in precedenza riferendomi alle elezioni del gennaio 2015, la soluzione non è data dalle elezioni, ma dal popolo in armi.

Nessuno ha da aspettarsi niente dai criminali di partiti politici, utili idioti e burattini della élite economica internazionale e della UE, i fautori della politica dei memorandum. Nessuno deve attendersi nulla dai nuovi “salvatori anti-Memorandum” emersi dalla scissione di SYRIZA, “Unità Popolare” (l’ex “Piattaforma di sinistra di SYRIZA”) che hanno sostenuto l’adozione di una moneta nazionale, presentandosi come dei coerenti anti-Memorandum.

“Unità Popolare” (LAE) è di per sé insolvente e inaffidabile come lo era Syriza ben prima di salire al potere quando si è presentata con retorica contraria al Memorandum e un irrealistico programma keinesiano e socialdemocratico. Questi sviluppi del nuovo “Memorandum di sinistra” hanno confermato quanto da noi, come “Lotta Rivoluzionaria”, predetto sulla trasformazione di SYRIZA in un partito neoliberale, tempo prima che prendesse il potere. Con quasi tutti i partiti politici discreditati, con PASOK e ANEL non lungi dall’essere partiti inesistenti, con il fallimento di SYRIZA in sette mesi e il suo divenire un partito veramente neoliberale, con ND in contrazione a causa del 2° Memorandum, con LAE che non convince nessuno adottando il programma socialdemocratico inattuabile di SYRIZA, con la gran parte della società che volge le spalle al sistema politico astenendosi da illusioni elettorali e senza nessuna possibilità per un governo di maggioranza, il Paese si trova in uno stato di permanente instabilità politica, che chi viole un sovvertimento rivoluzionario dovrebbe sfruttare.

Il fallimento di SYRIZA ha fugato illusioni sulla soluzione dei problemi sociali derivanti dalla crisi nel sistema attuale, perché il salvataggio del sistema richiede l’asservimento e la distruzione di ampi settori di popolazione.

Il Paese è una polveriera e basta solo una scintilla o un detonatore per far saltare in aria il Capitale e lo Stato.

Il fatto che il 3° Memorandum di sinistra è passato fra l’apatia sociale generale, con solo pochi a scendere in piazza e a scontrarsi il 15 e il 22 luglio, è l’effetto della situazione di stallo dei grandi movimenti popolari e sociali nel periodo del 1° Memorandum, dal 2010 al 2012, dovuta alla mancanza di prospettiva e proposte per il sovvertimento rivoluzionario del Capitale e dello Stato, alla mancanza di una forza politico-militare organizzata che cercasse di realizzare il sovvertimento, cioè un movimento rivoluzionario. Ma ciò non deve deluderci.

I rivoluzionari non hanno mai agito attendendo che le masse si ribellassero spontaneamente o si mobilitassero; piuttosto hanno fatto la propria strada, dando per primi l’esempio dell’azione antagonista e profittando del caos alla base della società. Non sono mai esistite condizioni oggettive più favorevoli per l’azione, le lotte, la rivoluzione a causa del discredito e dell’instabilità del regime e non ci sono mai state peggiori condizioni soggettive, quali l’apatia, la situazione di stallo e la rassegnazione in seguito alla mancanza di prospettiva e di speranza.

Abbiamo il dovere di agire per cambiare le condizioni sfavorevoli, ispirare speranza e forza per ribellarsi e sovvertire. Tale azione consiste nel destabilizzare e minare un sistema già instabile, sabotare la politica di governo per l’attuazione dei Memorandum e dei programmi di salvataggio, sabotare nel Paese la politica che mira a investimenti di capitale multinazionale tramite privatizzazioni e svendita dei beni pubblici, sabotare il furto sociale in atto e il genocidio della società.

L’adozione di forme dinamiche di azione, guerra di guerriglia e lotta armata è la scelta necessaria per sabotare la politica di governo. Bombe o azioni armate su vasta scala contro uffici, servizi, strutture o entità governative o del capitale internazionale e locale potrebbero destabilizzare sempre più il regime per scoraggiare investimenti e bloccare la svendita di patrimonio pubblico, così da rendere il Paese non sicuro per gli investitori.

Le nostre lotte, oltre ad adottare la guerriglia e la lotta armata, si collegano con altre forme d’azione, come le violente proteste del 15 luglio scorso, con occupazioni e azioni di soccorso a socialmente deboli e vulnerabili. Ciò può ricevere il consenso sociale e popolare e quindi rappresentare punto d’appoggio nel cammino verso il sovvertimento rivoluzionario. Ma il rovesciamento dello stato capitalista può essere garantito solo dal ricorso alle armi, il sequestro armato delle fortezze nemiche, del parlamento, dei ministri, delle banche, della Banca di Grecia e il disarmo delle stazioni di polizia.

Ora che ogni illusione scompare, la rivoluzione sociale armata è l’unica via da seguire, la sola via per salvarci dal genocidio sociale impostoci dalle élite economiche internazionali e dallo Stato…

Per evitare di contare altre morti per suicidi, malattie, carenze di beni di prima necessità

Per evitare bambini che svengono per fame e malnutrizione
Per abolire le classi sociali e lo Stato
Per socializzare la ricchezza collettiva
Per vivere con dignità e prendere in mano il nostro destino

Cerchiamo di non illuderci che tutto ciò possa essere raggiunto senza obiettivi o proposte, oppure essendo incapaci di diffondere le nostre proposte e confinati in uno sterile insurrezionalismo o avere illusioni alternative in periferiche “isole di libertà” autogestite e iniziative che circonderanno lo Stato e costringeranno l’economia di mercato a scomparire.

Non illudiamoci che tutto ciò possa essere fatto senza rischiare la nostra vita per la libertà…Come la storia ha dimostrato, l’albero della libertà cresce solo con il sangue.

NESSUNA ILLUSIONE ELETTORALE
RIVOLUZIONE SOCIALE ARMATA

N. Maziotis 
Membro di “Lotta Rivoluzionaria”
Prigione di Koridallos

Postato il 10 settembre 2015